Il faro come simbolo di una terra promessa che si lascia a poppa o si cerca a prua. Come quelli che guardavano gli emigranti italiani, come quelli che cercano gli immigrati italiani, accomunati da un diritto, da una speranza, da una luce che lampeggiando orienta e rincuora nel buio della notte, che sempre spaventa quando si è in mare
Si conclude il viaggio in bicicletta di Fabio Fiori attraverso l'Istria in compagnia dei versi del poeta Rainer Maria Rilke. In questa tappa la salita epica al Monte Maggiore e la sosta a Buzet, la città del tartufo
Uno e mille, frammentato ma tenuto insieme da mille fili, che vanno dalla musica alla cucina, passando per la trama del "racconto dei racconti", l'Odissea di Omero e Ulisse. Un numero del periodico "The Passenger" racconta l'identità multiforme del Mediterraneo
Penultima puntata del viaggio in bicicletta di Fabio Fiori sulle strade dell'Istria. Da Albona al Park Skulptura Dubrova per poi dirigersi in direzione Chersano per affrontare l'impegnativa salita del Monte Maggiore. Accompagnato dall'immancabile Rilke
"Pedalabondo istriano che fa soste contemplative davanti a una quercia così come a uno spomenik, che sceglie di fare tappa in una città d’arte come in una d’industria". Fabio Fiori si avvicina alla conclusione del suo viaggio in bici tra le bellezze dell'Istria
"Vagamondi siamo noi che pedaliamo per scoprire, luoghi esteriori e interiori, vicini o lontani". Quel vagamondo di Fabio Fiori prosegue il suo viaggio in in bicicletta attraversando l’Istria sudorientale interna
Fabio Fiori e la sua bici fanno tappa a Pola. L'incontro inaspettato con la stazione ferroviaria, da poco restaurata ma con pochissimi treni che la attraversano, snodo della Ferrovia istriana risalente alla seconda metà del XIX secolo
“Pedalo e sogno le Brioni, là in direzione ovest, quel piccolo arcipelago delle meraviglie, teatro regale dai tempi augustei fino a quelli titini”. Fabio Fiori in sella alla sua “efficientissima macchina ecologica” prosegue verso Pola
"Malgrado il boom edilizio dei decenni seguenti, il centro storico di Rovigno su cui spicca il campanile della basilica di San Eufemia, rimane attraente, anche visto da terra. Perché dal mare ho invece ricordi ormai leggendari". Sesta tappa della pedalata istriana
È un belvedere poetico quello di Cittanova. Una bella loggia, costruita nel XVI secolo e più volte rimaneggiata. Un piccolo spazio protetto, con tre arcate che si aprono su un Adriatico antichissimo. Quinta tappa della pedalata istriana di Fabio Fiori
Il colore rosso della terra istriana, un colore unico, frutto della relazione tra la roccia e il clima. Un colore indimenticabile, come i sapori dei frutti di questa terra. Proseguono le tappe istriane del nostro ciclogirovago Fabio Fiori
Sempre in sella alla sua bici Fabio Fiori attraversa il confine e annota instancabile le riflessioni sul significato di frontiera, confine, limes, sul cambiamento dei confini, sui nuovi muri che si ergono per i migranti. Il suo sguardo accorto si posa poi sui monumenti della Jugoslavia socialista prima di fare sosta a Punta Salvore
Sulle rive di Trieste in un pomeriggio di settembre, Fabio Fiori pedala in direzione Salvore e ricorda: la sua infanzia e l'amore per la bicicletta, citando uno dei primi cantori della bici Olindo Guerrini. Lungo la ciclabile si manifesta la campagna settembrina, pregna di odori e di colori
È dalla stazione di Trieste che parte questo viaggio di Fabio Fiori in Istria. La bicicletta, un libro di poesie di Rainer Maria Rilke e il suo sguardo inquieto
Un viaggio in Istria è anche un'esperienza letteraria. Ce lo racconta Fabio Fiori, in questa sua Istriana, con la sua bicicletta e le poesie di Rainer Maria Rilke. La prima puntata del reportage uscirà questa settimana e sarà dedicata a Trieste
"Quello di Kaplan non è un viaggio marinaresco, non c’è interesse per le acque adriatiche ma per le terre liminari, per le città adriatiche". Per la nostra rubrica "Sguardi adriatici" una recensione di "Adriatico. Un incontro di civiltà" di Robert D. Kaplan
L'ultima puntata di un lungo reportage di viaggio che da Venezia ci ha portati a Creta... e ritorno. Raccontando ai lettori attraverso mani, occhi, orecchie e naso. Perché, ricorda Fabio Fiori "la corporeità è necessaria affinché un viaggio possa dirsi tale"
A Creta le capre sono dèi. E si possono permettere di interrompere il traffico quando vogliono. L'ultimo tratto di strada percorso a Creta da Fabio Fiori. Il cui viaggio non termina qui, si concluderà a Venezia, dove del resto era iniziato
"Esco dal monastero in tarda mattinata, il vento è ormai disteso e muove le pale delle alte torri eoliche che segnano l'orizzonte montano occidentale". Una pedalata sino a quello chiamato dai veneziani Capo Sidero. Continua il nostro viaggio alla scoperta di Creta
Un iper-paese adriatico, una periferia, stretta tra una meravigliosa foresta blu e un intricato dedalo urbanistico. E' questa oggi la costa italiana adriatica. Come rigenerarla? Se ne discute nel volume “Coste in movimento. Infrastrutture ambientali per la rigenerazione dei territori” a cura di Matteo di Venosa e Michele Manigrasso. Una recensione